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18 apr 2017
Tariffario indicativo per tutelare i cittadini. ANDI torna a chiederlo alla politica


Parametri per orientare i cittadini sui prezzi delle terapie, in modo da permettere di capire quali siano le prestazioni che seguono standard minimi di qualità e quali no. E’ questo quanto chiede da tempo ANDI ed il senso dell’emendamento che aveva cercato di inserire nel Ddl Job Act del lavoro autonomo.

Richiesta che ANDI porterà in piazza il 13 maggio durante la manifestazione indetta da alcune sigle sindacali per i professionisti sull’equo compenso.

“Il diritto di vedersi riconosciuto il giusto compenso per il lavoro svolto è un principio che deve valere anche per la libera professione ed ancora di più per i professionisti che si occupano della salute delle persone“, aveva sottolineato il Presidente ANDI dott. Gianfranco Prada, annunciando l’adesione dell’Associazione alla manifestazione per chiedere una legge sul giusto ed equo compenso.

Una iniziativa per i giovani colleghi che va ad affiancarsi alle tante che l’Associazione ha attivato in questi anni con il progetto ANDI Young sia per il loro aggiornamento professionale che per le tutele nella collaborazione con altri professionisti.

Sul tariffario minimo di riferimento la posizione di ANDI è chiara da tempo. Serve uno strumento necessario per dare la possibilità ai cittadini di capire il valore della prestazione e l’abolizione del tariffario minimo ha tolto questa possibilità.

“Gli alti costi dei materiali utilizzati per le cure odontoiatriche – ha ricordato il Presidente Prada alla Stampa – non consentono di scendere sotto determinate cifre e se questo avviene molto spesso è perché vengono utilizzati materiali scadenti, non a norma, provenienti da Paesi stranieri oppure non si dedica il tempo necessario per effettuare quella cura, non si rispettano i protocolli clinici e tutto a discapito della salute del cittadino“.

Un tariffario indicativo darebbe la possibilità ai pazienti di valutare ed eventualmente porsi i doverosi dubbi e questo, d’altra parte, varrebbe anche per evitare che vengano richieste parcelle esorbitanti, come purtroppo qualche volta accade.

 




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