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27 nov 2020
Proroga in extremis del versamento del secondo acconto IRPEF, IRES E IRAP


Con un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi (Vedi QUI), l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che la scadenza per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi (IRPEF e IRES) e dell’IRAP sarà prorogata da lunedì 30 novembre a giovedì 10 dicembre 2020. Slitta alla stessa data anche il termine per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e IRAP.

Per i dentisti, inoltre, rimane la possibilità di poter rinviare il versamento del secondo acconto delle imposte al 30 aprile 2021.

Si ricorda che per poter usufruire di quest’ultima proroga è necessario riscontrare due condizioni:

    esercitare una attività economica per la quale sono stati approvati gli ISA e dichiarare compensi o ricavi annui non superiori a 5.164.569 euro;
    aver registrato una diminuzione del fatturato di almeno il 33% nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Quindi, posto che per i dentisti la prima condizione si intende generalmente rispettata (l’ISA degli studi odontoiatrici è tra quelli approvati), la possibilità di posticipare il versamento dipenderà dalla verifica della seconda condizione.

Il rispetto di tale vincolo è richiesto anche ai dentisti che svolgono la propria attività all’interno delle cosiddette zone rosse: i liberi professionisti, infatti, al momento non rientrano tra le categorie, individuate dai decreti Ristori, che possono usufruire della proroga del versamento indipendentemente dalla condizione del minor fatturato.

Tuttavia, nel caso in cui il fatturato del primo semestre dell’anno non sia diminuito di almeno il 33% rispetto a quello dello stesso periodo del 2019, sarà possibile utilizzare una modalità alternativa per il calcolo del secondo acconto delle imposte.

Va ricordato, infatti, che nel caso in cui si stimi di determinare nel 2020 imposte inferiori a quelle del 2019 (a causa di un probabile calo del reddito), è consentito calcolare e versare il secondo acconto in base alle minori imposte previste (utilizzando appunto il cosiddetto metodo previsionale). Di fatto, quindi, l’ammontare dell’acconto verrà parametrato al reddito stimato per il 2020 e alle relative imposte. Una opportunità da valutare prudenzialmente con il proprio commercialista, in considerazione del fatto che se l’ammontare stimato si rivelasse inferiore a quello calcolato a fine anno, il contribuente sarebbe chiamato a versare sanzioni e interessi su tale differenza, somme che potranno eventualmente essere ridotte attraverso il ravvedimento operoso.




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