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13 mag 2015
Odontoiatria difensiva


Per affrontare la problematica dell’Odontoiatria Difensiva occorre considerare i concetti che sono alla base della Medicina Difensiva a partire dalla definizione che peraltro possiamo considerare comune, ovvero “l’insieme di pratiche diagnostiche e di misure terapeutiche condotte per assicurare la salute del paziente ma anche per garantirsi dalle responsabilità medico legali conseguenti alle cure mediche prestate”.

La Medicina Difensiva si distingue in:

Medicina Difensiva Positiva che viene attuata con comportamenti cautelativi di tipo preventivo che spesso sono rappresentati da richiesta di prestazioni non necessarie (analisi, visite specialistiche o trattamenti) per

    ridurre la possibilità di risultati negativi
    ridurre il rischio di richieste di danni da parte dei pazienti
    disporre di una documentazione adeguata agli standard di cura cogenti

Medicina Difensiva Negativa quando il Medico evita di occuparsi di determinati pazienti o di effettuare interventi ritenuti ad alto rischio.

Il Ministero della Salute sta monitorando attentamente la problematica e la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari ha fornito dei dati assai significativi che al primo punto ed in assenza di una adeguata quantificazione dei costi della Medicina Difensiva Negativa, valutano il costo delle Medicina Difensiva Positiva in 10 mld euro pari al 10% della spesa sanitaria ed allo 0,75% del PIL.

Di fatto circa l’80% dei Medici della Sanità Pubblica mette in atto comportamenti di Medicina Difensiva e la causa risiede prevalentemente nel rischio del contenzioso medico-legale, un timore fortemente motivato sia da uno stato di aumento generale delle denunce di errori sanitari, sia per le esperienze vissute in proprio o da colleghi, ma anche per richieste eccessive, pressioni od aspettative immotivate dei pazienti e dei loro familiari.

Vengono anche individuate le azioni che possono contribuire alla riduzione del fenomeno della Medicina Difensiva che si possono riassumere in due aspetti:

    individuali, ovvero attenersi alle evidenze scientifiche EBM
    generali-organizzative, ovvero riforma delle norme che disciplinano la responsabilità professionale con l’obiettivo di fornire maggiore chiarezza per evitare richieste immotivate e per riequilibrare una legislazione ed una giurisprudenza sfavorevoli ai medici

Nel frattempo il legislatore qualcosa ha fatto con la Legge Balduzzi (189/2012) anche se in maniera troppo timida e con effetti che si esplicano principalmente in ambito della Sanità Pubblica e già alcune sentenze hanno preso atto della natura extracontrattuale del rapporto medico-paziente dei medici dipendenti di strutture sanitarie mentre purtroppo resta tuttora vaga la distinzione tra colpa lieve, per la quale vi è una sostanziale esenzione di responsabilità penale in caso di comportamenti conformi alle linee guida ed alla buona pratica clinica, e la colpa grave.

Positivo invece l’obbligo di utilizzo della tabella prevista per la RC Auto per i danni con invalidità permanente inferiore ai 9 punti, in tal modo il risarcimento è meglio definito e si riduce il rischio che la Responsabilità Professionale si trasformi in una specie di bancomat al pari di quanto accaduto per tanti anni nella RC Auto.

A questo punto si può valutare come l’esperienza medica si possa applicare all’odontoiatria prendendo però atto delle diverse specificità:

    la medicina è all’80% pubblica mentre l’odontoiatria è al 90% privata
    la medicina è esercitata prevalentemente all’interno di strutture e con rapporto di dipendenza mentre l’odontoiatria è esercitata in piccoli studi ed in regime libero-professionale
    in medicina il percorso clinico, dalla diagnosi alla terapia, vede spesso più attori mentre in odontoiatria si completa quasi sempre nelle mani dello stesso professionista
    in medicina rinviare o delegare ad altri professionisti è normale, agevolando in tal modo la Medicina Difensiva Positiva, mentre in odontoiatria il rapporto medico-paziente è l’origine della ragione di essere medici ma è anche l’origine del reddito dell’odontoiatra

Appare evidente che la Medicina Difensiva è stata ed è tuttora abbondantemente analizzata, studiata, sperimentata, verificata mentre sull’Odontoiatria Difensiva è stato fatto qualche convegno, vi è qualche autorevole intervento, ma poco o punto è stato definito con chiarezza ed in tal modo i Medici hanno piena padronanza della problematica e sanno gestirla mentre gli Odontoiatri non dispongono di un tale strumento.

Quindi al momento non si va oltre la definizione comune e qualche aspetto giuridico, peraltro applicabile solo in modo parziale all’Odontoiatria, perciò in realtà l’Odontoiatria Difensiva non esiste mentre le cause che ne sarebbero la base sono ben presenti e sempre più rilevanti con potenziali gravi ripercussioni sulla quotidiana gestione della Professione.

Ciò che manca sono gli strumenti che ne permetterebbero un approccio razionale, in primis l’informazione e la formazione, e ciò che serve è una piccola rivoluzione culturale sulla quale c’è tanto da lavorare.




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