La caduta del Governo, ed il conseguente venir meno del soggetto che di fatto aveva promosso l’iniziativa volta a ricercare un accordo tra Ministero della Salute ed ANDI a sostegno delle fasce di popolazione socio-economicamente più vulnerabili, ha determinato le condizioni per la mancata ratifica dell’accordo stesso.

Questa in definitiva la risoluzione votata a larga maggioranza dal Consiglio Nazionale ANDI, tenutosi a Roma nella giornata di sabato 26 gennaio u.s., Consiglio che ha peraltro approvato l’operato del Presidente e dell’Esecutivo Nazionale ed ha sottolineato anche gli aspetti positivi, la valenza politica, sociale e di immagine che l’accordo comunque prevedeva.

Il confronto con le istituzioni resta in ogni caso aperto, indipendentemente dal fatto che il quadro politico nazionale possa o meno modificarsi, e ciò permetterà di approfondire l’analisi dell’argomento, per conseguire una proposta i cui contenuti siano meglio definiti per essere ancor più ampiamente condivisi.

Nel corso dei lavori sono state stigmatizzate, da molti degli intervenuti, le gravi azioni mediatiche volte alla più totale disinformazione promosse da vari soggetti nei giorni scorsi, mirate tra l’altro a condizionare la libera scelta dei Consigli Provinciali. 

Allegato Sezione_Milano.pdf
In tal senso, al fine di riportare la verità rispetto a tendenziose e false interpretazioni di eventi succedutisi nei giorni scorsi, si precisa quanto segue.

ANDI si è volontariamente autosospesa dal CIC (Coordinamento delle Società Scientifiche), in attesa di comprendere se il ruolo che il CIC vorrà assumere in futuro sarà coerente alle norme statutarie che ne definiscono le finalità. Allegato-Assemblea_CIC.pdf

Il Consiglio di Presidenza, all’unanimità, ha duramente stigmatizzato i comunicati ufficiali della CAO Nazionale del 21 e 25 gennaio u.s. che hanno sollevato grande sconcerto anche in Consiglio Nazionale. Allegato CAO_Nazionale.pdf

In particolare, in merito al documento sottoscritto da varie sigle sindacali, non fa tanto scalpore la presenza al tavolo della riunione, alla quale per questo ANDI ha volutamente deciso di non partecipare, di soggetti che devono essere ritenuti corresponsabili della situazione critica in cui la Professione si trova in questo momento (pletora, nuovo profilo dell’odontotecnico) oppure promotori di modelli alternativi di assistenza odontoiatrica che rappresentano di fatto la distruzione dello studio monoprofessionale e della libera professione, quanto piuttosto la firma della CAO Nazionale su un documento che di fatto la fa scadere ad un livello non consono al ruolo istituzionale che inopinatamente continua a richiamare.

Di fronte a questi atteggiamenti ANDI sente il dovere di richiamare non solo i propri iscritti, ma la Professione tutta, alla massima vigilanza per la difesa di quei principi e di quei valori conquistati in anni di duro impegno sindacale, anche e soprattutto contro quegli stessi soggetti che sono nuovamente oggi coesi nel tentativo di destabilizzare l’Associazione.