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14 ott 2015
Presidenza Invio dei dati attraverso il Sistema Tessera Sanitaria per il 730 precompilato, ANDI vuole impugnare il decreto. Prada: “Chiederò al Consiglio Nazionale di deliberare in tal senso”


Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.Lgs. 158/15 vengono indicate le sanzioni per medici e dentisti che non applicheranno gli obblighi previsti per la trasmissione dei dati tramite il Sistema tessera Sanitaria, prevedendo in 100 euro la sanzione per ogni mancata comunicazione, fino ad un massimo di 50 mila euro per medico.

Quello delle sanzioni è la goccia che fa traboccare il vaso della nostra sopportazione”, dice il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada.

Sabato prossimo chiederò al Consiglio Nazionale in programma a Trento di deliberare di impugnare il Decreto al TAR Lazio. Nelle scorse settimane, come Esecutivo ANDI avevamo dato mandato ai nostri legali di studiarne la fattibilità nel caso ci fossero state risposte negative da parte dei politici ai quali avevamo formulato le nostre richieste di modifica al Decreto che istituisce questo nuovo obbligo”.

ANDI infatti è stato l’unico sindacato medico che, fin da prima della pubblicazione del Decreto attuativo dello scorso 31 luglio, aveva più volte cercato di sensibilizzare politica ed istituzioni sulla questione.

Il Presidente ANDI tiene a precisare che non è una battaglia contro il 730 precompilato, operazione che giudica utile per il Paese, ma contro questa modalità di coinvolgimento dei medici e dentisti liberi professionisti obbligati non solo ad informatizzare i propri studi ma anche ad “un carico burocratico insostenibile per moltissime delle nostre realtà costituite da studi monoprofessionali”.

Si obbligano migliaia di professionisti a ritrasmettere allo Stato e all’Agenzia delle Entrate milioni di dati che sono già in loro possesso perché li inviamo ogni anno attraverso lo spesometro”, ricorda il Presidente Prada, aggiungendo: “Perché si vuole penalizzare e caricare di ulteriori costi l’odontoiatria privata e di conseguenza i cittadini italiani con un obbligo assolutamente inutile?

Nonostante le pesantissime sanzioni ora previste – conclude Prada – c’è l’impossibilità oggettiva per i dentisti italiani di adempiere alla norma nei tempi prefissati. Entro gennaio 2016 dovremmo caricare nel Sistema tessera Sanitaria tutti dati dei nostri pazienti ed ogni pagamento incassato, o rimborso stornato durante tutto il 2015 ma ad oggi non sono ancora disponibili le modalità operative, diverse tra l’altro da Regione a Regione, ed il Sistema Tessera Sanitaria non consente attualmente ai liberi professionisti nemmeno di registrarsi”.

Sull’azione legale per impugnare il Decreto, ANDI sta lavorando al fine di coinvolgere anche altri sindacati medici nella battaglia.




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