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13 ott 2015
Sindrome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno: un anno dall’avvio del progetto


Il progetto sulla Sindrome dell’Apnea Ostruttiva nel Sonno, avviato da più di un anno, vede impegnata ANDI e Fondazione ANDI su un duplice fronte: da un lato ANDI cura l’aspetto “culturale-sindacale” rivolto agli odontoiatri, dall’altro Fondazione ANDI si impegna sull’aspetto sociale rivolgendosi alla popolazione.

L’impegno della Fondazione ANDI consiste nel motivare e spiegare alle persone che le alterazioni del sonno possono avere una base patologica e come tali possono essere curate.

I disturbi del sonno vengono spesso sottovalutati; il 73% di coloro che soffrono di “cattivo riposo” non si rivolge al medico, rassegnandosi a una bassa qualità di vita e sottovalutando le conseguenze sulla salute.

Un sonno riposante è uno dei pilastri della buona salute e prevede tre elementi fondamentali:

  1.     Durata del sonno: deve essere sufficiente per svegliarsi riposato e vigile al mattino successivo.
  2.     Continuità del sonno: non dovrebbe avere frammentazione.
  3.     Profondità del sonno: dovrebbe essere sufficientemente profondo da risultare ristoratore.

L’impossibilità ad ottenere un sonno di buona qualità, come avviene nella OSAS, può portare oltre che a complicanze sistemiche a scarsa vigilanza, mancanza di attenzione, ridotta concentrazione, riduzione nella produttività sul lavoro e nello studio, e persino alla possibilità di incidenti alla guida (entro il 2015 l’Italia dovrà recepire una normativa europea che inserisce tra le malattie da segnalare per il rinnovo della patente anche la sindrome delle apnee notturne).

L’intervento della Fondazione ANDI prevede una fase di comunicazione interna nelle sale d’aspetto con la preparazione di materiale divulgativo consistente in poster esplicativi e pieghevoli utili ad un primo screening e in una campagna di comunicazione esterna che prevederà iniziative informative che culmineranno con la partecipazione alla giornata Mondiale del Sonno. Tale giornata si tiene il venerdì prima dell’equinozio di primavera, per cui la data cambia di anno in anno: “Good Sleep is a Reachable Dream” è lo slogan del World Sleep Day che per il 2016 è previsto per venerdì18 Marzo.

L’impegno di ANDI consiste nel sensibilizzare e formare gli odontoiatri su questa patologia e sulla sua terapia.

Si stima che la frequenza dell’OSAS sia del 4% della popolazione (circa 2 milioni di individui) e che soffrano di semplice russamento circa il 30% degli adulti, percentuale che sale notevolmente con l’aumento dell’età.

Solo negli ultimi anni si è riconosciuta l’importanza dell’odontoiatra a fare parte del team multidisciplinare (neurologo, pneumologo, otorino, chirurgo, dietologo, ecc.) atto a fare screening e ad intervenire nelle scelte terapeutiche dell’OSAS.

Un numero sempre maggiore di studi hanno dimostrato che l’odontoiatra con l’applicazione di dispositivi intraorali può intervenire terapeuticamente nelle forme lievi e moderate dell’OSAS.

Nello specifico dallo scorso anno ANDI ha avviato un progetto di formazione rivolto ai soci, per lo screening e la terapia dell’OSAS, che prevede un corso FAD introduttivo – gratuito con 7,5 crediti ECM per i soci ANDI – già presente su dentistionline.it, cui a breve seguiranno ulteriori sessioni di approfondimento.

L’iniziativa ha suscitato vivo interesse da parte degli odontoiatri come attestato dai dati sulla adesione alla I FAD  e dalle risposte sulla rilevanza, qualità ed utilità del corso.

Entro la fine dell’anno sarà online il corso FAD di approfondimento ed è prevista la creazione di un pool di referenti regionali sulla OSAS già a partire dalla fine di ottobre.

Al corso FAD di II livello potranno accedere solo coloro che hanno effettuato e superato il primo corso: per questo motivo dal 23 ottobre verrà riaperto il corso FAD introduttivo.

Il compito dei referenti regionali sarà quello di organizzare eventi culturali residenziali di approfondimento e di veicolare le iniziative di sensibilizzazione sulla popolazione proposte da Fondazione ANDI.

E’ auspicio di ANDI che questo progetto permetta di aumentare il bacino di utenza dei Nostri studi, visto il numero di soggetti che pur non sapendolo soffrono dell’OSAS, e di far percepire l’odontoiatra come un medico che si occupa della salute dei propri pazienti affrontando patologie che prevedono team multidisciplinari per lo screening, la diagnosi e per i successivi interventi terapeutici.




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