Segreteria Culturale

La Segreteria culturale di ANDI Campania promuove e pianifica le attività di formazione e aggiornamento professionale delle singole sezioni provinciali.
L’organizzazione e il coordinamento di corsi ed eventi di carattere culturale rappresentano un obiettivo primario che rientra nel più ampio circuito delle attività di ANDI Nazionale e di ECM.



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ANDI Campania > Salerno


24 ott 2011
Implantoprotesi: i fondamentali per ottenere risultati funzionali ed estetici di successo

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Corso FAD ore 18.00 21.00 Sala Conferenze “O. Acquaviva” Sede ANDI Salerno
Per informazioni e iscrizioni ANDI Salerno: 089/795959 salerno@andi.it

Prof. Matteo Chiapasco
Matteo Chiapasco si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1984 all'Università di Milano dove, nel 1990, si specializza in Chirurgia Maxillo-Facciale. Attualmente dirige l’Unità di Chirurgia Orale della Clinica Odontoiatrica dell'Ospedale San Paolo, Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università di Milano, dove è anche Direttore del Corso di Perfezionamento post-graduate di Chirurgia Orale. È inoltre: Ricercatore confermato e Professore aggregato presso l'Università di Milano, dove è docente di Chirurgia Orale sia nel CLOPD sia nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Maxillo-Facciale e di Chirurgia Orale; Professore associato di Chirurgia Orale presso la Loma Linda University di Los Angeles (USA), e da anni svolge attività didattica presso il Dipartimento di Anatomia delle Università di Vienna e di Parigi. Autore di più di duecento pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali e di una decina di volumi su temi di Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale, di cui alcuni tradotti anche all’estero, fa parte dell’Editorial Board ed è Referee di riviste prestigiose come“Clinical Oral Implants Research”, “International Journal of Oral and Maxillo-Facial Surgery”, “Cochrane Collaboration” e “European Journal of Implantology”.Past President della Società Italiana di Chirurgia orale (SICO) nel biennio 2002-2004; Presidente della Sezione Italiana ITI e Yellow ITI, Membro dell’European Board of Oral and Maxillo-Facial Surgeons, è Socio attivo della Società Italiana di Chirurgia Orale e Implantologia (SICOI), della Società Italiana di Osseointegrazione (SIO), della Società Italiana di Chirurgia Odontostomatologica (SIDCO) e dell’European Association of Osteointegration (EAO).Si occupa esclusivamente di Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale, con particolare attenzione alle tecniche di implantologia avanzata e ha tenuto innumerevoli conferenze sia in Italia sia all’estero su temi di Chirurgia Oro-Maxillo-Facciale.

Dott. Claudio Gatti
Nato il 15-3-1952 a Savigliano (CN). Diploma di maturità classica al liceo Sant’Ambrogio di Milano.
Laureato  con lode in medicina e chirurgia all'università di Milano nel 1977 e specializzato con lode in clinica odontoiatrica e stomatologica alla stessa università nel 1979.
Dal 1981 al 1994 frequenta  la Clinica Odontoiatrica dell'ospedale San Paolo di Milano con incarichi di assistenza e insegnamento.
Dal 1984 è socio attivo della Società Italiana di Parodontologia.
Dal 1992 al 1997 è segretario culturale dell'ANDI di Milano.
Coordinatore della Commissione Culturale della SIdP dal 2006 al 2009.
Past President dell’associazione “DentistiMilano: etica e professione”.
Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Milano e Referente Odontoiatri della Commissione di Aggiornamento Culturale.
Da 25 anni si occupa di  aggiornamento  continuo in odontostomatologia.
Esperto nella  riabilitazione   implanto-protesica di casi avanzati è stato tra i primi in Italia ad occuparsi del carico immediato in implantologia , argomento sul quale ha iniziato nel 1994 a tenere corsi e conferenze e a pubblicare  in Italia e  all’estero.
Coautore di alcuni libri in odontoiatria, fra i quali il “Manuale illustrato di implantologia orale: diagnosi, chirurgia e protesi” edito da Masson nel 2006. Autore di 100 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali  e relatore a numerosi congressi in Italia e  all'estero.

Abstract
Il successo di una ricostruzione implantoprotesica e la sua durata nel tempo dipendono in larga misura da una diagnosi dei problemi correlati alla bocca da riabilitare e dalla progettazione ed esecuzione di un corretto piano di trattamento. Nella pianificazione implanto-protesica del caso è necessario tenere conto sia dei denti antagonisti che del posizionamento spaziale degli impianti per fare sì che le forze si esplichino secondo direzioni favorevoli. La fase della provvisorizzazione rappresenta un momento importante nello sviluppo del piano di trattamento implantoprotesico sia sotto un aspetto biologico che biomeccanico.I restauri provvisori hanno un ruolo sia funzionale che diagnostico e sono importanti per la valutazione estetica e per l’individuazione della miglior morfologia per la protesi definitiva.I restauri provvisori su impianti permettono inoltre la modellazione dei tessuti molli periimplantari e sono fondamentali per determinare la posizione ed il contorno dei restauri definitivi. Le tecniche di realizzazione sono diverse ed applicate alle singole realtà cliniche a seconda della convenienza e dell’indicazione.La riabilitazione dei casi implantari pone al protesista problemi solo in parte risolvibili con le comuni tecniche in uso in protesi tradizionale.Le soluzioni proposte si differenziano a seconda della complessità del caso, del numero degli elementi dentari da sostituire, delle esigenze di carattere estetico e delle considerazioni di carattere economico.Le soluzioni protesiche proponibili sono più facilmente catalogabili in funzione del tipo di edentulia presente. Sulla base del numero degli elementi dentari da sostituire con protesi implanto supportate è possibile  suddividere le edentulie in:monoedentulie , edentulie parziali , edentulie totali.La sostituzione degli elementi superiori compresi tra i primi premolari richiede le maggiori attenzioni e l’adozione delle soluzioni che possano aiutare a raggiungere la miglior estetica. Soddisfatti gli aspetti funzionali della riabilitazione, grande attenzione deve perciò essere posta al rispetto di una giusta armonia tra l’elemento protesico e gli elementi dentari adiacenti in termini di forma, dimensioni, colore e rapporto con i tessuti molli. Il primo requisito da soddisfare per l’ottenimento di un buon risultato estetico è costituito dalla collocazione spaziale dell’impianto all’interno della cresta ossea che deve avere spessore adeguato per il diametro dell’impianto scelto.La ceratura diagnostica eseguita sul modello in gesso ricavato da un’impronta dell’arcata, anche nel caso della sostituzione dell’elemento singolo, costituisce un ottimo metodo per poter visualizzare il possibile risultato. Nei casi a più alta richiesta estetica, anche per un solo impianto, può essere utile costruire una piccola dima chirurgica che guidi il chirurgo per ottenere il posizionamento dell’impianto con le inclinazioni più favorevoli. Dovrà anche essere attentamente valutata l’altezza e lo spessore della cresta ossea.Nei settori anteriori si dovrà porre attenzione all’aspetto e alla quantità dei tessuti molli disponibili.Nella soluzione cementata i pilastri oltre che metallici, nella maggior parte dei casi in titanio, possono essere realizzati anche in ossido di allumina o ossido di zirconio. La cementazione delle corone in ceramica integrale  al di sopra delle mesiostrutture ceramiche può essere eseguita con cementi compositi forniti dal commercio in diverse tonalità di colore per meglio favorire l’integrazione dell’elemento all’interno della bocca del paziente.Considerazioni simili ma più complesse si rendono necessarie nella pianificazione dei casi di edentulie parziali nei settori estetici, mentre le riabilitazioni totali di arcata su impianti necessitano di procedure particolari, in parte derivate da quelle in uso per la riabilitazione con protesi mobili totali. In questi casi grande attenzione andrà posta nella valutazione del necessario sostegno dei tessuti molli periorali, sostegno  che può avvalersi di diversi tipi di soluzioni implantoprotesiche.




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