Segreteria Culturale

La Segreteria culturale di ANDI Campania promuove e pianifica le attività di formazione e aggiornamento professionale delle singole sezioni provinciali.
L’organizzazione e il coordinamento di corsi ed eventi di carattere culturale rappresentano un obiettivo primario che rientra nel più ampio circuito delle attività di ANDI Nazionale e di ECM.



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ANDI Campania > Salerno


12 nov 2011
Diagnosi in chirurgia orale: dalla anamnesi alle decisioni intraoperatorie

Scarica brochure Quarta Corsia.pdf

Corso FAD ore 9.00 14.00 Sala Conferenze “O. Acquaviva” Sede ANDI Salerno
Per informazioni e iscrizioni ANDI Salerno: 089/795959 salerno@andi.it

Dott. Carlo Clauser

Esercita la sua professione a Firenze dove si dedica esclusivamente alla chirurgia orale. E' autore di oltre 40 articoli scientifici pubblicati su riviste italiane e oltre 30 articoli pubblicati su riviste internazionali, su argomenti di chirurgia orale, di chirurgia implantare e di parodontologia. E' autore di capitoli di libri italiani ed esteri su argomenti di chirurgia orale, di chirurgia implantare e di parodontologia. E' coautore di un libro sulla chirurgia estrattiva dei terzi molari inferiori e di uno sulle cisti dei mascellari. Ha tenuto conferenze e corsi di aggiornamento e di formazione in chirurgia orale in Italia e all'estero (USA, Spagna). E' stato Assistente di ruolo presso l'unità di Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico di Careggi (Firenze). E' stato professore a contratto di Paradontologia presso la scuola di Specializzazione in Odontostomatologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze. E' socio attivo della Società Italiana di Chirurgia Orale e della Società Italiana di Parodontologia. E' socio fondatore dell' European Association for Osseointegration

Abstract
La chirurgia è una disciplina sostanzialmente operativa, ma ogni atto chirurgico deve essere basato su una diagnosi. Il paziente chirurgico è caratterizzato in genere da un coinvolgimento emotivo notevole: quindi gli aspetti psicologici non possono essere trascurati. La prima visita è l’occasione più importante per mettere in atto procedure diagnostiche e stabilire un rapporto di fiducia sereno: del colloquio col paziente si trattano gli aspetti prettamente tecnici dell’anamnesi mirata alla chirurgia, ma anche quelli relativi alla comunicazione, dal dimensionamento delle aspettative al consenso informato.
L’esame obbiettivo intraorale non può prescindere da una valutazione parodontale (nei soggetti dentuli) e dall’ispezione delle mucose per escludere neoplasie. Estensione e consistenza di eventuali tumefazioni sono ovviamente di interesse precipuo per il chirurgo.
Un esame radiografico, come l’anamnesi e l’esame obbiettivo, è obbligatorio prima di ogni intervento di chirurgia dentoalveolare, anche d’urgenza.
La tecnologia ci mette a disposizione diverse tecniche di imaging tridimensionale, ma il prezzo che si paga è il rischio biologico associato al maggior irraggiamento. Si tratta quindi di bilanciare il rischio con l’utilità delle informazioni che possiamo ricavare. In alcune situazioni il maggior irraggiamento è ampiamente compensato dalla possibilità di ottenere informazioni critiche per formulare il piano di trattamento, valutare i rischi operatori o intercettare una recidiva di patologie aggressive. Importante è ricordare che qualunque tecnica radiografica comporta il pericolo di erronee interpretazioni legate a diversi artefatti.
La chirurgia nei soggetti in età evolutiva pone difficoltà speciali: la diagnosi precoce di canino incluso, il piano di trattamento conseguente, l’approccio chirurgico in vista della trazione ortodontica, la prognosi del trattamento chirurgico-ortodontico, la localizzazione del canino incluso, sono tutti argomenti controversi che interessano il chirurgo e l’ortodontista.
La diagnosi dei denti sovrannumerari è un argomento ancora poco trattato e spesso di notevole difficoltà. Alcuni punti critici meritano una discussione: riconoscere la presenza di uno o più sovrannumerari; identificare i denti normali e quelli da estrarre, localizzare con precisione il dente soprannumerario, decidere quale estrarre in sede di pianificazione, ma anche durante l’intervento; decidere se lasciare esposti o no i denti della serie normale ritenuti; accertarsi di aver asportato tutti i sovrannumerari presenti, informare della possibilità di formazione tardiva di nuovi soprannumerari.
Infine si discute la chirurgia estrattiva degli ottavi, la più frequente. La diagnosi preoperatoria comprende una valutazione della difficoltà e del rischio dell’intervento (e del non intervento). Debbono poi essere identificate e valutate le indicazioni alla chirurgia. Durante l’intervento possono dover essere riconosciute complicanze impreviste. Dopo l’intervento vanno riconosciute e gestite le complicanze che non potevano essere evitate. Le implicazioni parodontali sul settimo richiedono anche un follow-up a medio termine, che è stato spesso trascurato.




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